Agriumbria rassegna stampa
 
 
ANABIC, UN RUOLO CHIAVE NELLA SELEZIONE DEI BOVINI
Terra e Vita - Speciale Agriumbria n.12/2012
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2012 - n 12/2012
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2012 - Anabic un ruolo chiave nella selezione dei bovini
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2012 - Anabic un ruolo chiave nella selezione dei bovini
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ASSIEME AL MIPAAF E AD ALCUNE REGIONI HA DA TEMPO ISTITUITO LA BANCA DEL DNA DELLE RAZZE ITALIANE DA CARNE

L’attività di ricerca e di sperimentazione condotta dall’Anabic, nel triennio 2009-2011, conferma il lavoro di indubbio valore scientifico e tecnico rivolto dall’associazione nei vari settori di propria competenza, ottenendo risultati che testimoniano il costante e progressivo miglioramento genetico delle razze bovine da carne e la tendenza all’aumento della loro consistenza numerica nonostante le difficoltà nelle quali si dibatte il settore zootecnico.
Con l’approvazione del disciplinare del Libro genealogico, avvenuta il 3 marzo 2009, è divenuto obbligatorio, per tutti i capi i bovini da iscrivere al Libro, il deposito di un campione biologico.
L’Anabic, in collaborazione con il Mipaaf e con alcune regioni (Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo) ha da tempo istituito la Banca del dna delle razze italiane da carne, stoccando 139mila campioni biologici (sangue, bulbi piliferi, cartilagini auricolari, ecc) di riproduttori iscritti al Libro Genealogico: campioni che fanno riferimento a 128mila capi delle cinque razze da carne.
Una fonte anagrafica che consente di essere al corrente, oltre alla consistenza delle singole razze, anche delle dimensioni degli allevamenti.
Dato, quest’ultimo, molto importante per valutare quali interventi è opportuno adottare per ottimizzare l’organizzazione economica della produzione
di carne e la sua competitività, problemi che tuttora condizionano la redditività degli allevamenti stessi.
Da questa base conoscitiva si evidenzia un leggero aumento della Maremmana, Podolica, Marchigiana e Chianina, con una lieve flessione per la razza Romagnola che cala sia in numero di capi che di aziende, confermandosi come quella di maggior criticità.
A fronte dell’aumento complessivo del numero di capi, si assiste anche a un aumento delle aziende per Chianina, Maremmana e Podolica, mentre diminuiscono gli allevamenti di razza Marchigiana per la quale si verifica un graduale aumento delle dimensioni medie aziendali, andando verso quel processo di razionalizzazione già avvenuto per la Chianina.

CRESCE L’ALLEVAMENTO ALLO STATO BRADO
Da un esame delle tipologie di allevamento risulta, inoltre, un processo di profonda trasformazione in atto, con una notevole crescita dei sistemi di allevamento bradi e semibradi ormai preponderanti.
Nella razza Marchigiana, storicamente a stabulazione fissa, il 63% degli allevamenti ricade ancora oggi in questa tipologia, ma solo il 43% del bestiame vi viene allevato, mentre il 44% degli animali è allo stato brado o semibrado.
La Chianina utilizza tipologie estensive per il 51% degli allevamenti e il 50% dei capi, mentre la restante parte della popolazione è allevata a stabulazione libera o fissa.
Nella Romagnola il brado e semibrado rappresentano il 56% degli allevamenti, e addirittura il 76% dei capi.
Discorso a parte per Maremmana e Podolica da sempre allevate allo stato brado e semibrado, e dove tali tipologie arrivano alla quasi totalità degli allevamenti e dei capi.
Si rileva, inoltre, il passaggio di numerose aziende dalla tipologia a ciclo chiuso a quella a ciclo aperto, con la vendita
dei vitello da ristallo.
Una base conoscitiva sulla consistenza delle cinque razze rosse da carne (Marchigiana, Romagnola, Chianina, Maremmana, Podolica), e sui loro sistemi di allevamento, di notevole rilevanza per programmare l’attività di ricerca dell’Anabic, che avviene prevalentemente presso il Centro genetico di San Martino in Colle (Perugia) recentemente ristrutturato e ampliato con il
contributo del Mipaaf.

QUINDICI ANNI DI FERVENTE ATTIVITÀ
Il Centro Genetico di San Martino in Colle conferma il suo ruolo chiave nello schema di selezione: capacità di accrescimento, muscolosità, sviluppo
dei diametri trasversali mostrano un trend positivo in tutte tre le razze Chianina, Marchigiana e Romagnola.
È stato anche realizzato il Centro per il prelievo e il controllo del materiale seminante dei tori approvati, e creata la banca del germoplasma delle
Razze Italiane.
Giunti al 15° anno di attività, i Centri di Selezione Torelli di Albarese (Gr) e Laurenzana (Pz) continuano a registrare buone performance anche per le razze rustiche Maremmanae Podolica, confermando le loro potenzialità ai fini della produzione di carne.
Anche per quest’anno, in collaborazione con l’A£ di Potenza, è stato avviato il prelievo del materiale seminale ai fine di aumentare l’impatto dei tori miglioratori sulla popolazione, e realizzare la banca del seme.
L’Anabic, ritenendo opportuno ampliare la ricerca anche sulla caratterizzazione e qualità delle carni, ha realizzato un laboratorio di sezionamento presso la sede di San Martino in Colle che, in collaborazione con il Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane, è finalizzato, oltre alla migliore valorizzazione delle produzioni degli associati, ad attività di studio, sperimentazione e formazione.
Nell’ambito di progetti condivisi con il Ccbi, e in collaborazione con le Università e gli Enti interessati, è possibile effettuare la valutazione commerciale delle carcasse, le principali analisi chimico-fisiche sulle carni,panel test, studio di tecnologie e prodotti innovativi, attività formative per gli operatori del settore.