Agriumbria rassegna stampa
 
 
TUTTO IL LAVORO DI ANABIC PER I BOVINI DA CARNE
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2013
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2013
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2012 - art.4
Terra e Vita - Speciale Agriumbria 2013 - art.4 pag2

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TUTTO IL LAVORO DI ANABIC PER LA CARNE
L’attività di miglioramento genetico svolta dall’associazione nazionale allevatori

Le cinque razze tutelate da Anabic sono etnie antiche, che hanno agito profondamente sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. E che per le loro caratteristiche produttive, di primissimo ordine, si prestano in modo particolare alla valorizzazione di aree marginali, la salvaguardia delle quali è di fondamentale importanza per la collettività. Cinque razze diverse richiedono un’attività di miglioramento articolata, che accanto ad indirizzi comuni ne preveda altri più specifici, adattati alle peculiarità di ciascuna.
Gli obiettivi di selezione vengono perseguiti principalmente attraverso la prova di performance sulla linea maschile. La prova ha lo scopo di valutare le prestazioni produttive dei riproduttori in relazione al loro potenziale di accrescimento e alla loro conformazione muscolare. Accanto a questi obbiettivi ne esistono altri volti a valorizzare la longevità funzionale, la facilità al parto, l’attitudine materna, tratti indicativi della capacità di interagire positivamente con l’ambiente, con ridotte necessità di management. La selezione è orientata verso la ecocompatibilità e il benessere degli animali, per valorizzare produzioni di qualità assoluta a tutela dei consumatori.

IL VITELLONE BIANCO
Come noto, le razze Marchigiana, Chianina e Romagnola possono fregiarsi del Marchio Igp “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” conferito dalla Comunità Europea, e sottostanno a protocolli che ne rendono interamente tracciabile la filiera. Le continue acquisizioni delle genetica molecolare e gli sviluppi della genomica indicano inoltre nuove vie per la selezione, oggetto anche di articolati progetti su scala nazionale. Importanti progressi conseguono infatti alla individuazione dei geni responsabili di anomalie genetiche, che Anabic persegue da anni appoggiandosi a varie università ed istituti di ricerca. Anche i test per la ricerca dei geni che influenzano la tenerezza della carne potrebbero in futuro avere implicazioni selettive per le nostre razze.

IL LABORATORIO SPERIMENTALE
Relativamente ai caratteri legati alla qualità della carne, Anabic si è recentemente attrezzata, unitamente al Consorzio carni bovine italiane (Ccbi) di un proprio laboratorio sperimentale di sezionamento della carne che rappresenta un primo passo sia per approfondire la conoscenza di questi aspetti che per lo sviluppo di nuovi strumenti di selezione. Accanto all’attività selettiva, l’associazione svolge anche quella promozionale, organizzando, accanto alla partecipazione ad eventi espositivi su scala nazionale, anche convegni, incontri e meeting tecnici sul territorio.
L’attività istituzionale deve infatti avvalersi anche del rapporto con le istituzioni e gli enti locali, grazie alla sensibilità dei quali è possibile perseguire obbiettivi di interesse comune.

FILIERA CORTA
La difficile situazione economica attuale mette a dura prova la passione degli allevatori.
L’allevamento bovino, relativamente alle “razze bianche” non può prescindere dalla fattrice, che genera reddito solo se partorisce annualmente e resta a lungo in azienda. Il marchio di qualità Igp per le carni e la tracciabilità della filiera offrono garanzie, ma non alleviano da sole le difficoltà contingenti, incrementate da costi di produzione sempre più elevati e dalle bolle speculative che caratterizzano il mercato.
L’accorciamento della filiera rappresenta quindi una via percorribile per molti allevatori, decisi a proporre le carni del loro bestiame direttamente al consumatore. Si tratta di scelte impegnative che richiedono, oltre ad un accurato management, anche aziende ben strutturate. Anche Anabic si è attivata in tal senso attraverso la realizzazione di un proprio laboratorio mobile di sezionamento, che ha lo scopo i agevolare anche le piccole aziende, impossibilitate a ristrutturarsi in tal senso, nella valorizzazione commerciale diretta della carne prodotta in allevamento.
Non mancano infine opportunità di sviluppo legate alla nuova Pac, orientata alla salvaguardia delle filiere che insistano e si sviluppino interamente in un determinato territorio. Ciò potrebbe avere positive implicazioni per le produzioni delle razze italiane, caratterizzate da una indiscutibile qualità e dalla forte legame con un territorio unico ed estremamente spendibile.

CHE COSA FA - Dalla genetica alla promozione

L’ Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne (Anabic) viene costituita nel 1961 con l'obiettivo di attuare tutte le iniziative finalizzate al miglioramento, alla valorizzazione e alla diffusione delle razze bovine autoctone italiane: Marchigiana, Chianina, Romagnola, Maremmana e Podolica. Sorta dalla confluenza delle preesistenti singole associazioni nazionali di razza, l'Anabic ha acquisito le loro competenze in materia di selezione ed ha istituito il Libro genealogico nazionale unico delle razze bovine italiane da carne, che conta complessivamente
150mila capi.
L’associazione gestisce inoltre i centri genetici di queste razze (a Perugia per Chianina, Marchigiana e Romagnola, a Grosseto per la Maremmana e a Potenza per la Podolica), curando, attraverso lo svolgimento delle prove di performance test, la valutazione genetica dei riproduttori maschi. Gli obiettivi di selezione sono l’incremento della muscolosità e della capacità di accrescimento, nel rispetto della fisiologia e del benessere del bestiame. All’attività principale di miglioramento genetico, l’associazione affianca varie iniziative a carattere promozionale, la redazione e la diffusione di stampa specializzata, la collaborazione in programmi di ricerca e sperimentazione con organismi statali competenti e istituti universitari, l’assistenza tecnica agli operatori stranieri interessati all’allevamento delle razze italiane. La sede dell’Anabic si trova a S.Martino in Colle, a soli 8 km dalla città di Perugia.