- News - Osservatorio nazionale sul consumo delle carni 2025 | Agriumbria
Agriumbria News
 
GLI ITALIANI E LA CARNE: SEMPRE PIÙ “FLEXITARIANI”
Umbriafiere - Bastia Umbra (Pg) 27 marzo 2025
Agriumbria è sede dell'Osservatorio Nazionale sul Consumo delle Carni
Agriumbria è sede dell'Osservatorio Nazionale sul Consumo delle Carni

Gli italiani e la carne: sempre più “flexitariani”
Torna a salire il valore della carne bovina. Il Nord-Est consuma di più e si preferisce la carne nelle zone rurali, mentre in città il consumo cala del 15%

Meno carne, ma di qualità. È la tendenza che emerge dall’Osservatorio Agriumbria sul consumo delle carni che sarà presentato in occasione della prima delle tre giornate di Agriumbria, Mostra nazionale di Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione.
Il dato nuovo è che oggi il 23% della popolazione italiana si definisce flexitariana, ovvero coloro che riducono il consumo di carne senza tuttavia eliminarla. Tra i motivi dell’essere flexitariani, le preoccupazioni per la salute (47%), l’impatto ambientale (33%) e i costi elevati (20%), con il prezzo della carne bovina aumentato del 18% in 2 anni.

Nel 2024 gli italiani hanno consumato in media 79 kg di carne pro capite, in linea con il 2023 quando i consumi erano stati 78 chili, ma il calo progressivo, -12% rispetto al 2010, seppur con dinamiche contrastanti tra categorie di carne.
I dati Eurispes rivelano la crescita delle carni bianche (pollame, tacchino), +4% dal 2022, con 34 kg/anno a persona, manzo e maiale 27 kg, in calo del 6% mentre sono stabili salumi e insaccati con 18 chili. Se si guarda il trend dei consumi tra il 2019 e il 2023, dal rapporto Ismea emerge come le carni suine siamo in calo -2% come la carne bovina, -8%, cresce invece il consumo di pollame, +5%. Per quanto riguarda la geografia dei consumi emerge come il Nord-Ovest abbiamo consumi di carne, 85 kg/anno, superiori alla media mentre Sud e Isole arrivano a 68 chili con picchi per gli insaccati tradizionali. Sui consumi incide anche il luogo dove si abita, e nelle città metropolitane si ha un -15% rispetto alle aree rurali, dato trainato dai giovani under 35.

A crescere, invece, è il mercato delle alternative vegetali, realtà che vale 490 milioni di euro e che ha registrato un +37% delle vendite nel periodo 2022-2023, incremento addirittura del 110% rispetto al 2020. Per quanto riguarda le prospettive future si prevede entro il 2030 un ulteriore calo del 10-15% dei consumi di carne rossa, con crescita parallela del mercato delle proteine alternative dove si registra un +200% degli investimenti nella ricerca nel periodo 2023-2024.


AGRIUMBRIA È AGRICOLTURA! UNA DOMENICA DA INCORNICIARE
30 marzo 2025
Tante le famiglie in fiera. Presenze: i conteggi ufficiali (casse in fiera e ...
DOMENICA 30 MARZO IL GRAN FINALE!
29 marzo 2025
Una domenica all'insegna dei prodotti della terra: piante da frutto e ...
AGRIUMBRIA 2025. INAUGURATA L'EDIZIONE NUMERO 56
28 marzo 2025
Alla cerimonia di inaugurazione: Francesco Lollobrigida, Ministro ...
GLI ITALIANI E LA CARNE: SEMPRE PIÙ “FLEXITARIANI”
27 marzo 2025
Meno carne, ma di qualità. È la tendenza che emerge dall’Osservatorio Agriumbria ...
cerca